Medici e infermieri praticamente non si vaccinano anche per paura delle reazioni avverse. Però terrorizzano la massa per spingerla a vaccinarsi.
Beh definirli criminali sarebbe un complimento. Se poi aggiungiamo anche i premi che incassano i pediatri, come riportato di seguito, risulta difficoltoso giudicare questi esseri subumani.
Della serie VAI AVANTI TU CHE MI VIEN DA RIDERE!
Facile fare i culattoni con il culo degli altri. Complimentoni a chi svolge il lavoro di medico e infermieri solo per denaro.
Vaccini: i medici e gli infermieri non danno sempre il buon esempio
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AGGIORNAMENTO 17.03.2018
Ulteriori conferme
07.01.2018: Modena, i medici non vaccinati rischiano il trasferimento
MODENA. Vaccinato o demansionato. È l’alternativa che può attendere centinaia di medici e infermieri modenesi così come i colleghi di tutta l’Emilia Romagna. Sono i camici bianchi che lavorano nei reparti di oncologia ed ematologia, trapianti e neonatologia, ostetricia e pediatria, malattie infettive e rianimazione, oltre al pronto soccorso. Tutti i settori ad “alto rischio” a cui la Regione chiede inflessibilità. Senza vaccinazioni contro morbillo, parotite, rosolia e varicella in quei reparti non si più lavorare, secondo la proposta di delibera regionale presentata dai vertici regionali e che a breve potrebbe diventare legge.
MEDICI CHE SI RIFIUTANO. Una legge che, come avvenuto per la normativa sulle vaccinazioni obbligatorie per poter essere ammessi a frequentare le scuole, si candida a diventare legge pilota a livello nazionale. Già perché il problema dei medici che rifiutano di vaccinarsi è un problema trasversale, in regione ad esempio si calcola che soltanto il 20% di medici e personale parasanitario siano vaccinati. La legge allo studio della Regione imporrà la vaccinazione obbligatoria, ma chi non l’effettuerà non correrà comunque il rischio di perdere il posto di lavoro. Il licenziamento, infatti, non è un’opzione; lo sarà invece la possibilità di essere «spostati a mansioni equivalenti o inferiori», come si legge nella proposta di “Accordo in merito alla prevenzione del rischio biologico in ambiente sanitario”.
TRASFERIMENTO. Così anche un primario potrebbe essere retrocesso a medico semplice, pur «garantendo(gli) il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza». Un cartellino rosso che può essere preceduto da un giallo. Medici e infermieri giudicati «da non adibire ad assistenza diretta» nei reparti a rischio (da oncologia a pediatria, da malattie infettiva al pronto soccorso etc.) potranno essere spostati temporaneamente fino a quando non si sottoporranno alle punture. In alternativa, giungerà il trasferimento. La proposta dovrà passare al vaglio dei sindacati. Decisivi gli incontri delle prossime settimane, a cui guardano con attenzione i circa diecimila operatori sanitari coinvolti da Piacenza a Rimini. Di recente a Modena il problema è emerso in tuta la sua complessità con il caso dell’epidemia di pertosse con 6 casi in pazienti e 16 casi di pertosse in operatori sanitari, tra Ospedale Civile di Baggiovara e Ospedale Policlinico. Epidemia che fu molto probabilmente originata proprio da operatori sanitari.
I DATI REGIONALI. Va detto che negli ultimi mesi nell’insieme di medici e infermieri v’è già chi ha seguito la profilassi. Tuttavia, come ricordato dall’ex capo del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Fausto Francia – come riportato da La Repubblica – solo il 20% dei medici in Emilia Romagna si vaccina. Il valore era fermo al 17% a Modena quando è stata lanciata la campagna vaccinale del 2015. Da dati dello scorso dicembre, l’Ausl ha migliorato del 10% la distribuzione di vaccini influenzali a medici di medicina generale ed enti. Restano in tutti casi ampi margini di miglioramento. «I miei colleghi, gli infermieri sono piuttosto refrattari alle vaccinazioni», riconosceva Nicolino D’Autilia, allora presidente dell’Ordine dei Medici di Modena, a settembre 2017 dopo i 13 casi di pertosse all’ospedale di Baggiovara.
Da notare in blu che 22 casi di pertosse viene definita un’EPIDEMIA. Di seguito l’interessante dichiarazione del sindacato dei camici bianchi:
SCELTA INDIVIDUALE, IMPORLA E’ UN ERRORE.
Non male, no?